I SIGNORI DELLA LAGUNA

29 Luglio 2025

di

Annalisa Maiorano

Il fascino rosa dei fenicotteri conquista l’Italia.

Tra adattabilità, ruolo ecologico e conservazione, questi maestosi uccelli sono un prezioso indicatore della salute degli ecosistemi umidi

Leggiadri, maestosi ed eleganti. Nel cuore delle lagune italiane, tra specchi d’acqua salmastra e cieli riflessi, si muovono con grazia i fenicotteri rosa. Il loro piumaggio, che sfuma dal bianco al rosa intenso, è il risultato di una dieta ricca di carotenoidi, pigmenti presenti nel piccolo gamberetto rosa Artemia salina e nelle alghe di cui si nutrono.

Questi maestosi uccelli, dalla grande apertura alare e dalle piume cangianti, scelgono sempre più spesso di trascorrere i mesi primaverili ed estivi, di ritorno dall’Africa, nel territorio italiano, in particolare nel Sud della Penisola. È qui che si concentrano le colonie più numerose di esemplari, che possono sfiorare il metro e mezzo di altezza e i due e mezzo di larghezza, aprendo interamente le ali.

I fenicotteri riposano su una zampa sola. Questa postura permette loro di regolare la temperatura corporea, spendere meno energie e schiacciare un pisolino.

La Sardegna è la Regione italiana con la maggiore presenza di fenicotteri rosa. In particolare, la zona di Oristano e la provincia di Cagliari ospitano numerose riserve d’acqua e lagune dove questi eleganti uccelli nidificano e si radunano in grandi gruppi. Lo stagno di Molentargius, vicino Cagliari, è uno dei siti più importanti per la nidificazione dei fenicotteri nel Mediterraneo, seguito da Santa Gilla. Ma si possono ammirare da vicino anche nei pressi di San Teodoro, così come nelle paludi delle zone di Olbia, Orosei, Chia e Oristano.

Verso l’imbrunire sono soliti riposare su una zampa sola per risparmiare energia e quando si sistemano in questa posizione, creano paesaggi davvero mozzafiato.

Un altro luogo per ammirare i fenicotteri è la Riserva Naturale Saline di Priolo, in provincia di Siracusa. Il sito è l’unico luogo di nidificazione dei fenicotteri in Sicilia. Questi splendidi esemplari sono, inoltre, presenti anche nelle Saline di Trapani e Paceco e nella Riserva Naturale di Vendicari, vicino Noto.

In Puglia, invece, i flamingo possono essere osservati principalmente nelle Saline di Margherita di Savoia, dichiarata “zona umida di importanza internazionale”, in quanto luogo privilegiato di sosta e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici. Qui il Reparto Carabinieri Biodiversità Foresta Umbra si occupa di monitorarne la popolazione, prevenire il bracconaggio e garantire la conservazione dell’habitat naturale. Oggi, centinaia di esemplari popolano questa Riserva, sfruttando le acque poco profonde e ricche di nutrimento.

Numerosi esemplari si trovano nell’Oasi Naturale del Pantano di Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria, ma sono presenti anche nella laguna di Orbetello (GR), dove sono monitorati da osservatori ornitologici a servizio di studiosi e visitatori. Qui il Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica, che si occupa della Riserva Forestale di Protezione e Biogenetica Duna Feniglia, conduce censimenti annuali sull’avifauna svernante.

L’Oasi WWF Padule Orti-Bottagone, vicino Piombino (LI), è un vero paradiso per gli uccelli rosa, tanto che i volontari organizzano eventi di monitoraggio dell’elegante trampoliere, come il Feni-Day: per gli amanti del birdwatching è una meta davvero imperdibile. Così come il Parco del Delta del Po: le Valli di Comacchio, in particolare, rappresentano l’habitat ideale sia per nidificare che per il riposo di questi straordinari uccelli durante la migrazione. Anche la Riserva Naturale Salina di Cervia, in Emilia Romagna, è un’importante area umida che ospita una numerosa popolazione di fenicotteri.

Recentemente il personale del Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina ha curato e rimesso in libertà alcuni esemplari.

La Riserva Naturale Saline di Tarquinia (VT) rappresenta un altro punto strategico per l’osservazione. L’accesso è limitato tra marzo e luglio per proteggere l’avifauna, ma gli studi condotti dai Carabinieri forestali del Reparto Biodiversità di Roma confermano la presenza stabile di questi uccelli. Un caso insolito, registrato solo negli ultimi anni, sono le zone umide di Ostia, frazione del Comune di Roma. Qui sono stati avvistati alcuni esemplari, un fenomeno che ha sorpreso gli esperti e che potrebbe essere legato ai cambiamenti climatici e alla ricerca di nuovi habitat.

ANCHE A MILANO

A Milano, all’interno dei giardini di Villa Invernizzi, è possibile ammirare alcuni esemplari di fenicotteri rosa, incuranti dei curiosi che cercano di fotografarli.

Va detto, però, che una buona parte di fenicotteri rosa si trova anche tra il Veneziano e il Padovano. Insomma, sono tanti i territori italiani amati dall’“airone rosa”, perciò non c’è da stupirsi se alcuni esemplari vivono persino nella città di Milano, più precisamente a Villa Invernizzi, al numero 9 di via dei Cappuccini. Nel grande giardino privato si trovano i fenicotteri rosa, tranquilli e beati, incuranti dei curiosi che cercano di fotografarli attraverso le inferriate del cancello d’ingresso. A volere una colonia di questi uccelli in giardino fu il Cavalier Invernizzi, che sembra trascorresse ore intere ad ammirarli dalle finestre di casa. I fenicotteri rappresentavano l’elemento essenziale per farlo sentire in un ambiente incontaminato all’interno della moderna e tecnologica città meneghina. Morendo senza eredi, il Cavaliere fece aggiungere una nota al suo testamento, con cui obbligava la Fondazione Invernizzi, amministratrice dei beni e delle società di famiglia, a tutelare i suoi amati animali.

IL MONITORAGGIO DELL’ARMA

I flamingo sono indicatori della salute degli ecosistemi umidi e rappresentano il segnale di un ambiente ricco di nutrienti e ben conservato. Tuttavia, l’urbanizzazione e i cambiamenti climatici minacciano il loro habitat, rendendo ancora più cruciale il lavoro di tutela e monitoraggio svolto dall’Arma dei Carabinieri. Il Comando Unità Forestali monitora le Riserve Naturali, contrastando il bracconaggio e intervenendo in caso di emergenze ambientali. Un recente esempio è proprio il recupero di alcuni fenicotteri rosa in difficoltà sulle montagne dell’Appennino, un evento insolito che ha richiesto l’intervento dei militari e del Centro di Recupero Animali Selvatici. Coloratissimo, dalla linea elegante, ma anche un po’ goffo sulle sue lunghissime zampe, il fenicottero rosa resta una delle specie più appariscenti del regno animale e se prima, per osservarlo, si era costretti a raggiungere la spiaggia di Flamingo Beach su Renaissance Island, isola privata ad Aruba nei Caraibi o gli ambienti palustri della Camargue in Provenza, ora si può restare tranquillamente in Italia e fermarsi ad ammirarne la bellezza e i colori stupendi del loro piumaggio.

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