Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a Camaldoli per ricordare i 40 anni dalla concessione del diploma di Area Protetta, assegnato dal Consiglio d’Europa, alla prima Riserva Naturale Integrale italiana
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Nel cuore della Toscana, tra le antiche foreste dell’Appennino, il Monastero benedettino di Camaldoli ha ospitato un evento speciale: la celebrazione del quarantesimo anniversario di concessione del diploma europeo di Area Protetta, conferito dal Consiglio d’Europa, alla Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino.
Questo straordinario gioiello ambientale, situato nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è stata la prima Riserva Naturale Integrale d’Italia, istituita nel 1959 per volontà dell’allora amministratore forestale Fabio Clauser. La sua fondazione nasce dalla volontà di preservare un lembo di antica faggeta, caratterizzata da una particolare bellezza e struttura. Sasso Fratino è un luogo unico per le sue caratteristiche naturali, soggetto a rigorosi strumenti di tutela. Classificato Riserva Naturale Integrale secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, l’area è protetta in maniera assoluta, quindi è garantita la conservazione di ogni elemento del suo ecosistema: dalle specie vegetali agli animali, dall’acqua al terreno, fino alle cavità sotterranee.
SCRIGNO DI BIODIVERSITÀ

La foresta di Sasso Fratino, che si estende per circa 765 ettari, è un luogo straordinario e fa parte delle foreste casentinesi, sfruttate per secoli da famiglie nobili e dall’Opera del Duomo per la produzione di legname. Tuttavia, le zone più impervie della foresta furono risparmiate dal taglio.
Nel 1959, il fascino di questo ambiente incontaminato spinse Fabio Clauser a proteggerlo, trasformando il nucleo centrale di 113 ettari, particolarmente scosceso, in una Riserva Naturale Integrale. Qui si trovano alberi monumentali e antichi dalle forme spettacolari, specie rare come il tasso (Taxus baccata), abbondanza di tronchi e ceppaie, oltre a rocce contorte che contribuiscono al paesaggio suggestivo. Grazie all’assenza di disturbo antropico, il sottobosco ospita una ricca varietà di piante erbacee fragili, rare o persino endemiche, comprese diverse specie di felci. Le nebbie frequenti, fondamentali per la sopravvivenza di funghi e piante che necessitano di elevata umidità, completano l’atmosfera fiabesca di questo luogo unico.
Oltre alla bellezza strutturale del soprassuolo, la Riserva ospita numerose specie vegetali rare e preziose: ben 81 di briofite tra muschi e licheni, oltre 544 varietà di fungine, di cui due completamente nuove.

La sua fauna è estremamente variegata e comprende ungulati, felidi, chirotteri, anfibi, uccelli e una ricca entomofauna.
Sasso Fratino fa parte della rete delle 130 Riserve Naturali Statali e dei 20 territori demaniali gestiti dall’Arma dei Carabinieri, attraverso il Comando Biodiversità. Nel 2017, l’UNESCO l’ha inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ponendola tra le faggete vetuste europee incluse nel sito seriale delle “Foreste primordiali dei Carpazi e di altre Regioni d’Europa”. Il convegno nazionale, tenutosi a Camaldoli, ha visto la partecipazione di circa 200 esperti del settore forestale e ambientale e ha sottolineato l’importanza del patrimonio di biodiversità forestale custodito dai Carabinieri forestali. Dopo il saluto di benvenuto rivolto ai presenti dal Priore del Convento di Camaldoli, Don Matteo Ferrari, il Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, Gen. C.A. Fabrizio Parrulli, ha aperto i lavori della giornata, evidenziando il valore della rete delle Riserve Naturali Statali e dei territori demaniali e il prezioso lavoro di tutela svolto dall’Arma. Alla cerimonia erano presenti le più alte autorità locali, tra cui i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, il Comandante interregionale per l’Italia Centrale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Aldo Iacobelli, il Prefetto di Arezzo, Clemente Di Nuzzo, i Sindaci di Poppi, Bagno di Romagna e Santa Sofia, oltre al Presidente e al Direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Numerose le relazioni presentate da esperti qualificati e dai rappresentanti degli Enti Istituzionali. Gli interventi hanno illustrato le molteplici attività di gestione e conservazione del sito, finalizzate alla tutela degli habitat e degli ecosistemi, oltre alla promozione di studi e ricerche sulle peculiarità dell’Area Protetta.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che nel suo intervento ha sottolineato l’eccezionale valore naturalistico di Sasso Fratino e l’importanza di una gestione condivisa e sostenibile, sia da un punto di vista sociale che economico, un’opportunità di crescita, per preservare questi scrigni verdi per le nuove generazioni. Il Ministro ha poi consegnato attestati di benemerenza al Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio e al Direttore del Parco Nazionale, esprimendo il suo apprezzamento per la passione e la professionalità nella tutela della Riserva. Successivamente, il Ministro e i suoi collaboratori hanno visitato alcuni degli angoli più suggestivi della foresta.

A coronare l’evento, presso il chiostro del Monastero di Camaldoli, è stata allestita la mostra fotografica dal titolo “Sasso Fratino: le radici della conservazione”, che ha illustrato la continuità nella custodia di questa straordinaria foresta, portata avanti dai Carabinieri forestali con amore, dedizione e competenza. Attraverso immagini suggestive e filmati, la mostra ripercorre la storia, le tradizioni e la bellezza che caratterizzano questo patrimonio naturalistico.
DIPLOMA EUROPEO 60 ANNI DI TUTELA
Si è svolta a Granada la riunione dei gestori delle Aree Protette per celebrare i 60 anni del Diploma Europeo, riconoscimento del Consiglio d’Europa per la conservazione della biodiversità.
Presenti manager provenienti da 27 Paesi, tra questi anche i Comandanti dei Reparti Carabinieri Biodiversità dell’Arma di Pratovecchio e Follonica, responsabili rispettivamente delle Riserve italiane di Sasso Fratino e Isola di Montecristo. Durante l’evento, i partecipanti hanno condiviso esperienze e strategie per rafforzare la protezione ambientale e migliorare la gestione delle riserve naturali. L’incontro ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra i Paesi europei, sottolineando come lo scambio di conoscenze possa favorire la salvaguardia della biodiversità. La riunione si è conclusa con l’adozione della Dichiarazione di Granada, che ribadisce l’impegno delle Aree Protette nel contrastare la crisi climatica e promuovere la tutela dei diritti umani attraverso la conservazione del patrimonio naturale.