di Marco Priori
Andare all’avventura accompagnati dal proprio cane è un’emozione spesso difficile da comprendere per chi non l’ha mai provata. È affascinante guardarlo correre, annusare, allontanarsi qualche metro, voltarsi e vederlo incrociare il nostro sguardo, poi drizzare le orecchie verso un suono impercettibile e riprendere allegramente il sentiero fiutando qua e là.
È bene ricordare però che il cane, discendente dal lupo, ha degli istinti predatori ancora ben radicati nel suo dna. L’avvicinamento tra le due specie è probabilmente scaturito da quello che viene tecnicamente definito “mutualismo”, ovvero trarre reciproco beneficio. Il lupo (o in qualche caso anche lo sciacallo) otteneva cibo dagli scarti dell’uomo mentre, quest’ultimo, aveva accanto una sentinella dai sensi acutissimi. Una chiave moderna di questo rapporto trapela dalle bellissime immagini del film “Balla coi lupi”, diretto e interpretato da Kevin Costner.
In Natura, in base al periodo dell’anno, ci sono momenti in cui gli animali selvatici delimitano il proprio territorio, si sfidano, si accoppiano o allevano la prole.
La presenza incontrollata di un cane, che è portato istintivamente a inseguire gli animali, può perturbare questi equilibri o, addirittura, essere letale per alcune specie. Non sono rari i casi in cui uccelli, conigli, roditori o piccoli cervidi vengono uccisi da “fido”. Ho analizzato spesso tracce su carcasse di poveri animali selvatici abbattuti dai cani che, a differenza dei lupi, hanno tecniche di predazione piuttosto approssimative e non consumano minimamente la preda.
In escursione ci sono, però, pericoli anche per il cane. Una volta mi è capitato di assistere a una furibonda carica di muli nei confronti di un cane che li aveva disturbati. In questi ultimi tempi, poi, i lupi hanno allargato il loro areale e un cane lasciato girare liberamente potrebbe diventarne preda.
Non bisogna poi trascurare i rischi che potremmo correre noi stessi. Lungo sentieri impervi il cane potrebbe tirarci o urtarci, sbilanciandoci improvvisamente. Valutiamo bene il nostro percorso affinché sia adatto a entrambi. In alcune situazioni il suo comportamento crea stress a grandi mammiferi, come cinghiali oppure orsi, che potrebbero aggredire anche noi. Molti degli attacchi dei plantigradi all’uomo sono innescati dalla presenza di cani. Bisogna fare attenzione anche agli animali al pascolo, come le vacche con i vitelli, che potrebbero caricarci improvvisamente. In caso di attacco, meglio lasciare il guinzaglio del cane, sarà meglio per tutti.
Godiamoci, quindi, le avventure insieme ai nostri amici pelosi, ma ricordiamo che ci sono diverse precauzioni da prendere. Un ultimo consiglio: utilizzare la pettorina e la lunghina (guinzaglio lungo) permetterà al vostro cane di muoversi agevolmente e divertirsi pur rimanendo vicino.
