FOOD DELIVERY, OCCHIO ALLA SACCA

29 Luglio 2025

di

Alessio Ricci

Ordinare cibo a domicilio è semplice e veloce, ma quanto sappiamo sulla sicurezza alimentare durante il trasporto? Ecco cosa considerare per tutelare la nostra salute

Ordinare cibo con un semplice tocco sullo smartphone, comodamente seduti sul divano di casa e aspettare che arrivi. Il profumo inebriante del nostro piatto preferito che bussa alla porta, caldo come se fosse appena uscito dalla cucina, senza lunghe attese al ristorante e senza il minimo sforzo.

Che invenzione geniale il food delivery! Negli ultimi anni, questo settore ha vissuto una crescita impressionante, alimentata da una società sempre alla ricerca di soluzioni pratiche e veloci, e dallo sviluppo di tante applicazioni che hanno modificato le dinamiche commerciali e il rapporto tra ristoratore e cliente.

Non è tutto rose e fiori, però, perché è vero che ricevere i nostri piatti preferiti a domicilio è fantastico, ma in generale i principali criteri di valutazione delle aziende del settore sono: la convenienza, con costi di consegna spesso contenuti e processi di ordinazione e pagamento molto semplici; la sostenibilità, grazie all’utilizzo di motorini, biciclette, ebike ed EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle), che riducono le emissioni di CO2; il tracciamento, con app intuitive che ci permettono di seguire il prodotto grazie a notifiche sul processo di consegna.

Prestiamo, invece, poca attenzione al fatto che il trasporto degli alimenti deve rispettare rigorose normative igienico-sanitarie per giungere integro, incontaminato e per poter garantire la sicurezza della nostra salute. Le borse dei rider contengono diverse varietà di alimenti, aumentando il pericolo di trasferimento involontario di microrganismi patogeni o sostanze chimiche dannose, come gli allergeni, da un cibo all’altro (cross-contaminazione).

Ad accendere il faro sulla salubrità delle sacche utilizzate per il trasporto degli alimenti ci ha pensato la rivista “Gambero Rosso”.

L’indagine giornalistica, condotta in collaborazione con il Laboratorio SILA di Roma, riguardava la raccolta di campioni prelevati dalle borse utilizzate dalle principali aziende di settore. Nonostante i contenitori risultassero puliti e profumati a una prima verifica, le analisi microbiologiche hanno consentito di individuare la presenza di oltre 200 colonie di batteri, localizzate principalmente sul fondo e sulle pareti laterali dei box. Un livello di contaminazione tre volte superiore al valore di soglia presente sul pavimento di un ristorante che indica una superficie notevolmente sporca e, qualora accertata durante un normale controllo, comporterebbe un giudizio di “non idoneità” e la chiusura dell’attività.

Per mitigare questo rischio, l’igiene è di primaria importanza, perché, se la borsa non viene adeguatamente pulita, può diventare un veicolo di contaminazione per gli alimenti. Di conseguenza, è imperativo che l’interno venga sanificato al termine di ogni turno di lavoro e ogni qualvolta si verifichi una fuoriuscita di liquidi o cibo.

Questo ci fa riflettere seriamente su come vengono applicate le norme igienico-sanitarie e su chi sia realmente responsabile della sicurezza del cibo che arriva nelle nostre case. Un ristoratore che effettua la consegna direttamente è responsabile della sicurezza alimentare del prodotto e deve assicurarsi che il personale sia ben formato sulle norme vigenti e sul trasporto corretto degli alimenti.

Se la consegna è affidata a un’azienda esterna, la responsabilità è condivisa, quindi il ristoratore deve garantire la sicurezza del cibo fino al confezionamento, mentre chi effettua la consegna, in questo caso il personale della piattaforma di delivery, diventa responsabile dell’integrità del prodotto.

Per tutelare la propria salute quando si ordina cibo a domicilio, il consumatore ha un ruolo attivo che inizia ben prima che il rider suoni alla porta e continua anche dopo la consegna. La prevenzione inizia prima di effettuare l’ordine, quindi è importante: scegliere ristoranti vicini al proprio domicilio; considerare la temperatura esterna e, in caso di caldo elevato, rinunciare ai cibi facilmente deperibili come pesce crudo, sushi o latticini; evitare gli ordini di cibi misti, caldo e freddo insieme, per trasporto a temperature non adeguate.

Al momento della consegna prestare attenzione alle condizioni generali del rider, osservando, in linea di massima, se sembra aver seguito le norme igieniche di base. Controllare la temperatura: può essere indice di un trasporto non idoneo. L’imballaggio delle confezioni deve essere pulito e integro. Ispezionare la presenza di eventuali fuoriuscite degli alimenti dall’involucro, in quanto potrebbero essere entrati in contatto con l’interno della borsa. In sintesi, il consumatore può agire con attenzione sia nella scelta del servizio e dei piatti, sia nel controllo al momento della consegna e nella gestione del cibo una volta ricevuto, per minimizzare i rischi per la propria salute e godere dell’alimento in tutta sicurezza.

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